Continua, in queste settimane, la diffusione dei pollini stagionali (Nocciolo, Ontano, Cipresso).
Sono anche segnalate basse concentrazioni di pollini di Olmo e Pioppo.
Il tempo sereno e i venti moderati di questi giorni hanno facilitato la diffusione dei pollini anche in città, causando, nei pazienti particolarmente sensibili, sintomi allergici.
NON TUTTI RICORDANO CHE … Oltre ai pollini presenti in atmosfera, ci sono altre situazioni che espongono gli allergici ai pollini?
Spesso, senza volerlo, ci introduciamo i pollini in casa. Questo si verifica ad esempio, quando acquistiamo delle composizioni floreali che contengono, in questo periodo, amenti di nocciolo, ontano ecc.
Perché è necessario, per l’allergico, conoscere a che polline è allergico?
Se si ha raffreddore o asma causati dai pollini, è importante conoscere a quali pollini si è allergici. In questo modo si possono seguire le informazioni dei diari pollinici relativi alla residenza o al luogo dove ci si trova e programmare le vacanze in luoghi e in periodi dove non ci sono i pollini verso cui si è allergici. Di conseguenza non solo si assumeranno i farmaci in maniera tempestiva e corretta, ma si potranno mettere in atto, in maniera ottimale, tutti i consigli dati in sede di visita e riportati in questa rubrica e riassunti sul mio sito.
Quali le terapie per il raffreddore allergico?
Il trattamento principe in allergologia è l’allontanamento dall’allergene (vedi consigli).
Quando ciò non fosse possibile si deve ricorrere ai farmaci sintomatici (antistaminici, broncodilatatori, vasocostrittori, steroidi, immunosoppressori ecc) e/o al trattamento specifico o vaccino.
Poco è cambiato dal punto di vista concettuale da quando i pionieri di questa terapia l’hanno messa in pratica.
- Curtis nel 1900 eseguì il primo tentativo di desensibilizzazione con il polline di Ambrosia.
L.Noon e J. Freeman, nel 1906 trattarono i pazienti contro i pollini di graminacee.
Il metodo L.Noon e J. Freeman, valido ancor oggi, consiste nel somministrare in quantità ridotte, ma crescenti, l’allergene responsabile delle manifestazioni allergiche.
Gli esiti clinici, fin da subito favorevoli, furono pubblicati sulla prestigiosa rivista “The Lancet “e portarono a un’utilizzazione estesa dell’ITS nella sua forma sottocutanea (SCIT) per tutto il Novecento, nonostante le scarse conoscenze scientifiche dei meccanismi immunologici.
Accanto alla somministrazione classica sottocutanea (sc), negli ultimi 30 anni sono state sperimentate altre vie di assunzione: orale, inalatoria e ora sublinguale.
La via di somministrazione sc, con iniezioni praticate nel sottocute del braccio, è ancora praticata diffusamente anche se, alcuni specialisti, la riservano per allergeni particolari (veleno di imenotteri, allergeni rari, ecc).
Oggi, visto che è stato dimostrato che i risultati sono sovrapponibili, la terapia sc viene via via soppiantata dalla somministrazione per via sublinguale.