Gio, 03/06/2014
Alla famiglia delle Cupressacee appartengono 113 specie di alberi e arbusti raggruppate in 17 generi. Il genere più numeroso è il genere Juniperus che conta 50 specie, seguito da Cupressus con 13 specie. Resistenti alla siccità e adattabili ad ogni tipo di terreno, le Cupressacee vivono dal livello del mare fino a 700-800 m, costituendo un elemento caratteristico del paesaggio italiano. Alcune specie del genere Cupressus sono state introdotte in epoca recente in Italia a scopo ornamentale (cipresso della California, c. dell’Arizona e c. messicano).
Cupressus sempervirens L. (Cipresso)
Il Cipresso è un albero sempreverde originario dell’Asia Minore e molto diffuso in tutte le aree intorno al bacino Mediterraneo, dove è ormai naturalizzato. Raggiunge facilmente 20 – 30 m di altezza e si spinge fino a 70 m di altitudine in aree a clima caldo con estati secche.
Calendario fiorale: il cipresso fiorisce da dicembre fino alla fine di aprile.
Juniperus communis L. (Ginepro)
I ginepri sono alberi o arbusti di ampia diffusione in tutto l’emisfero settentrionale, dove vivono spontaneamente dal livello del mare fino a 1500 m. Il ginepro può raggiungere un’altezza fino a 5-6 m.
Calendario fiorale: il ginepro fiorisce da febbraio ad aprile.
Thuja orientalis L. (Tuia orientale)
La Thuia orientallis è originaria delle regioni orientali dei continente asiatico, ma è stata largamente introdotta in Italia per motivi ornamentali, dove ha distribuzione ubiquitaria. Le Tuie orientali sono alberi o arbusti alti fino a 15 m; sono rustici e si adattano a substrati diversi, purché ben drenati. Le foglie sono sempreverdi.
Thuja occidentalis L. (Tuia occidentale)
Sono alberi o arbusti che posso raggiungere un’altezza fino a 15 m; sono sempreverdi ad accrescimento piuttosto lento. La tuia occidentale è originaria del nord America e del Canada ed è stata introdotta in Europa nel secolo scorso a scopo ornamentale.
Calendario fiorale: la tuia occidentale fiorisce in marzo e aprile.
NOTA: tutte le informazioni botaniche di questo post sono estratte dal sito Arpa Emilia Romagna www.arpa.emr.it